Vicenda Cannabidiolo: dopo la sentenza del TAR, Ministero della Salute si costituisce parte civile

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Il Ministero della Salute si costituirà in giudizio contro la decisione del Tar Lazio di sospendere il decreto che equiparava i prodotti ad uso orale di cannabidiolo alle sostanze stupefacenti, ritenendo che le ragioni poste a base del ricorso siano “prive di fondamento”. In ogni caso, si sottolinea, “il decreto monocratico del Tar non affronta il merito della questione, che sarà esaminato nella prossima udienza davanti al Collegio”.

Questo il testo integrale del comunicato:
“In relazione al Decreto del TAR del Lazio, Sezione Terza quater, del 4 ottobre 2023, con il quale è stato sospeso in via cautelare il Decreto del Ministro della Salute del 7 Agosto 2023, concernente la revoca del Decreto 28 ottobre 2020 di “Sospensione dell’entrata in vigore del Decreto 1 ottobre 2020” recante: “Aggiornamento delle tabelle contenenti indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope , di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n 309, e successive integrazioni. Inserimento nella tabella dei medicinali, sezione B, delle composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis”, il Ministero della Salute si costituirà in giudizio, ritenendo che le ragioni poste a base del ricorso siano prive di fondamento. In ogni caso il decreto monocratico del TAR non affronta il merito della questione, che sarà esaminato nella prossima udienza davanti al Collegio”.

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